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Disturbi specifici dell'apprendimento (DSA)

Il termine DSA indica disturbi delle abilità scolastiche che riguardano la lettura, la scrittura e il calcolo, che si manifestano in soggetti intelligenti, anche in assenza di altri disturbi di natura neuromotoria, sensoriali o psicologici eventualmente presenti. 

I DSA sono disturbi specifici, ovvero circoscritti in modo significativo ad alcuni precisi ambiti, ma che non incidono sul il funzionamento intellettivo generale della persona.

I disturbi specifici si distinguono dai disturbi non specifici di apprendimento, dicitura che si riferisce a una difficoltà di apprendimento secondaria ad altri disturbi o deficit di tipo cognitivo e/o psicopatologico e/o neurologico/sensoriale.

Dislessia

Per dislessia si intende un disturbo caratterizzato da un deficit nell’accuratezza e/o nella velocità di lettura, che rende la lettura nel complesso scarsamente fluente. Nelle lingue a ortografia trasparente come l’italiano il parametro che viene riconosciuto essere come il più rilevante per la definizione diagnostica è la velocità di lettura. La velocità di lettura viene misurata come il tempo di lettura di brani e liste di parole/non parole, mentre la correttezza come numero di errori in lettura, che si discostino per difetto di almeno due deviazioni standard dalle prestazioni medie dei lettori della stessa classe frequentata (misurate attraverso batterie di test standardizzati).

La comprensione del testo scritto non concorre alla formulazione della diagnosi di dislessia anche se fornisce indicazioni utili sull’efficienza del lettore e può dare indicazioni rispetto all’interferenza funzionale e alla gravità del quadro clinico.

Discalculia

La diagnosi di discalculia non può essere formulata prima della fine della classe III della scuola primaria, anche se possono essere precocemente evidenziate discrepanze tra le abilità generali del bambino e le abilità nell’area logico-matematica.

I bambini possono presentare difficoltà nella manipolazione numerica e degli ordini di grandezza (codifica semantica del numero), nel conteggio, nella transcodifica di numeri (lettura, scrittura e ripetizione di numeri), nella memorizzazione dei fatti aritmetici (tabelline, somme e sottrazioni con risultato entro la decina), nell’acquisizione delle procedure per lo svolgimento di calcoli mentali e scritti (misurate attraverso batterie di test standardizzati). 

Sono escluse da questa diagnosi le difficoltà nella soluzione dei problemi matematici (Consensus Conference, 2011).

Disortografia e disgrafia

I disturbi della scrittura si dividono in disturbi che riguardano la correttezza della scrittura (disortografia) e disturbi che riguardano l’aspetto formale e qualitatitivo della componente grafica (disgrafia). 

Per la diagnosi di disortografia è necessaria la presenza di un numero di errori ortografici che si discostino per difetto di almeno due deviazioni standard rispetto ai risultati medi dei bambini della stessa classe scolastica (misurate attraverso batterie di test standardizzati). 

La disortografia è un disturbo che riguarda il processo di trascrizione basato sul meccanismo di conversione da suono (fonema) a segno (grafema) e il riconoscimento di regole ortografiche che permettono la corretta scrittura di parole con trascrizione ambigua. 

Per la diagnosi di disgrafia è necessario analizzare l’assetto morfologico, spaziale e la velocità della grafia. L’alterazione dei processi qualitativi della grafia determina una scarsa comprensibilità dello scritto ed un processo di scrittura nel complesso poco fluido e molto faticoso. 

 

 

 

 


Il Centro Liberamente è
Accreditato Regione Marche
per la Diagnosi e
la Certificazione dei DSA 

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